Tessuti Ecosostenibili: Quale Tipo di Pelle Scegliere

Tessuti Ecosostenibili: Quale Tipo di Pelle Scegliere | MakersValley Produttori
Giorgia Campagna

Giorgia Campagna

La discussione sulla moda sostenibile lascia ampio spazio a svariati aspetti su cui vale la pena soffermarsi, ma un ruolo rilevante spetta sicuramente alla scelta dei tessuti e materiali impiegati nel settore moda. 

Una sempre maggiore consapevolezza da parte dei consumatori, riguardo i processi di produzione dell’industria della moda, ha comportato una crescente richiesta per l’utilizzo di tessuti e materiali che abbiano un basso impatto ambientale, tanto da spingere anche i grandi marchi in questa direzione. 

Vogliamo parlarvi in particolare di un tessuto, per molti sinonimo della perfezione dell’artigianato Made in Italy, ma anche molto criticato negli ultimi anni per questioni etiche ed ambientali: la pelle.

Innanzitutto, è necessario fare chiarezza una volta per tutte sui vari termini in uso comune, pelle, cuoio, ecopelle, similpelle, vilpelle, finta pelle… nell’arco degli anni le diciture sono diventate tante e fuorvianti. Dopo di ciò, andiamo a valutare i tessuti da un punto di vista dell’impatto ambientale e forse alla fine rimarrete stupiti da quella che risulta essere la scelta più sostenibile ed accessibile al momento.

Settore Conciario Italiano

L’Italia ha una grande responsabilità ambientale da questo punto di vista, l’industria conciaria italiana infatti rappresenta il 65% della produzione dell’Unione Europea ed il 23% di quella mondiale (dati del 2019), è uno dei settori in cui gli artigiani italiani vantano esperienza multigenerazionale e che ha contribuito alla formazione del marchio Made in Italy. È quindi intuibile che un passaggio repentino che veda la totale sostituzione della pelle animale con le nuove pelli vegetali, è alquanto improbabile. 

Inoltre, va precisato che in Italia la quasi totalità delle pelli lavorate dalle concerie deriva dagli scarti dell’industria alimentare, che andrebbero comunque smaltiti in qualche modo, processo anch’esso con un considerevole impatto ambientale. 

Lavorare la pelle

Cuoio E Pelle

La prima domanda a cui è necessario rispondere è: qual è la differenza tra cuoio e pelle? Comunemente si pensa al cuoio come quel tessuto più duro, quello delle scarpe per intenderci. Un errore non di grande importanza ma, per essere corretti, il cuoio è in realtà proprio ciò che comunemente viene chiamato pelle. 

Il cuoio è infatti il risultato della lavorazione della pelle animale per evitarne la decomposizione attraverso un processo chiamato concia, e al termine del quale è appunto possibile l’impiego del cuoio per i più svariati utilizzi, tra cui quelli nel settore moda. Quindi ricordate che quando si parla di cuoio o vera pelle, si sta indicando la pelle di derivazione animale che è stata sottoposta alla concia. 

Ecopelle Cos’è?

Passiamo ora alla tanto discussa ecopelle. La parola ecopelle negli ultimi tempi è stata collegata ad un tessuto di origine non animale e quindi come un’alternativa alla pelle vera e propria, soprattutto per coloro che non condividono questa scelta. Sbagliato!

L’ecopelle è a tutti gli effetti una pelle animale, la differenza è che questa è stata trattata in maniera ecosostenibile durante il processo di concia. 

Il problema dell’industria conciaria risiede infatti nelle sostanze chimiche utilizzate durante la concia delle pelli. Sono i metalli pesanti utilizzati durante la concia, e che rimangono nelle pelli una volta terminato il procedimento, che possono essere estremamente pericolosi per l’ambiente e per chi indossa i capi ricavati. Inoltre, questi trattamenti di lavorazione della pelle richiedono enormi quantità di risorse energetiche ed idriche, per non parlare dello smaltimento degli scarti di questi procedimenti, che finiscono troppo spesso nei mari e non correttamente smaltiti. 

L’Italia, come il resto dell’Unione Europea, ha delle regole molto rigide riguardanti i procedimenti di concia della pelle, con l'obiettivo di ridurne l’impatto ambientale. Ed è anche questo uno dei motivi per cui il costo delle pelli italiane è maggiore rispetto a quelle di altri paesi, per esempio asiatici, che non applicano le stesse norme. 

Alla luce di ciò, l’ecopelle è una pelle la cui concia può essere definita a basso impatto ambientale, quindi è ecologica dal punto di vista delle sostanze impiegate e delle risorse energetiche ed idriche utilizzate.

Tipi di pelle

Similpelle, Vilpelle o Finta Pelle?

Qualunque sia la denominazione, similpelle, vilpelle (anche vinilpelle) o finta pelle, la sostanza di partenza è sempre quella: il petrolio! Si tratta quindi di un  tessuto artificiale di origine non animale, ma se state esultando pensando ad un’alternativa ecosostenibile alle pelli animali, siete fuori strada! 

Non ci saranno pelli animali coinvolte, ma questo tipo di tessuto creato industrialmente per assomigliare alla pelle è in realtà altamente inquinante e dannoso, oltre ad essere praticamente impossibile da smaltire. Infatti, altro non è che un derivato della lavorazione del petrolio, plastica  o poliuretano, chiamatelo come preferite, ma non è di certo un tessuto ecosostenibile. 

Inoltre, anche da un punto di vista delle caratteristiche e prestazioni, questo tessuto non ha nulla a che vedere con la vera pelle. A differenza di quest’ultima, la finta pelle è caratterizzata da una durata molto breve, inoltre non essendo riciclabile il suo impatto ambientale diventa ancora maggiore. Motivi tutti questi per cui la finta pelle è caratterizzata da un costo minore rispetto alla pelle vera e perciò largamente utilizzata nella fast fashion.

Nuovi Tessuti Ecosostebili: Ecopelle Vegetale

Esiste oggi un’alternativa ecosostebibile all’ecopelle animale nel senso più completo della parola. La green revolution nella moda unita alle nuove tecnologie hanno dato vita a dei tessuti che vengono creati artificialmente ma sono di origine vegetale, a basso impatto ambientale e spesso biodegradabili. Molti di questi derivano dagli scarti di altre industrie, il più delle volte quella alimentare, che andrebbero comunque in qualche modo smaltiti. 

Si parla quindi di ecopelle vegetale. Sono ormai sempre più numerose le startup che brevettano tessuti di ecopelle che hanno origini vegetali, come dal cactus nel caso della startup messicana Desserto, o dagli scarti del vino nel caso della startup tutta italiana Vegea o ancora dall’ananas nel caso inglese di Pinatex.

Nel giro di qualche anno la scelta è diventata sempre più ampia, e nel tempo questi tessuti saranno più accessibili anche ad un pubblico meno di nicchia, ma fino a quel momento? Beh, vogliamo essere realisti e riconoscere che non è ancora un’opzione che tutti possono permettersi, quindi la scelta dovrebbe almeno ricadere su quella a minor impatto ambientale. 

Stilisti e aziende della moda, se non vogliono rinunciare alla pelle per le loro creazioni, dovrebbero almeno preoccuparsi di scegliere il tessuto più ecosostenibile. Le aziende nel settore della moda hanno una grande responsabilità, scegliamo bene per l’ambiente e per noi stessi. 

Moda sostenibile

Be Green Tannery: Concia a Basso Impatto Ambientale Made in Italy

A questo proposito vogliamo segnalarvi una delle imprese italiane nel settore conciario che ha fatto il grande passo verso la moda sostenibile. Si tratta di Be Green Tannery, che nonostante il nome inglese, è un’ italianissima azienda specializzata nella concia delle pelli da ben tre generazioni, attiva in uno dei principali centri italiani del settore, ovvero la provincia di Avellino. 

I fondatori di Be Green Tannery, Felice ed Annalisa De Piano, provenienti da una tradizione familiare di conciatori da ben tre generazioni, hanno deciso di  abbandonare i vecchi processi e di puntare tutto sulla sostenibilità ambientale della concia delle pelli. 

Lo hanno fatto grazie ad un procedimento che è stato brevettato e che può vantare il primato di aver ricevuto la certificazione di prodotto metal free dalla SSIP, ovvero la Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli.

Il motivo di questo importante riconoscimento è dovuto ad alcuni successi raggiunti dall’azienda

  • Le pelli sono tutte provenienti dall’industria alimentare
  • I livelli di metalli contenuti nelle pelli dopo la concia sono nettamente inferiori rispetto agli standard, si parla dello 0,01% corrispondente a 1.000 mg/kg, mentre normalmente i valori sono intorno ai 10.000 mg/kg
  • Il tipo di concia brevettato dall’azienda permette grandi risparmi a livello idrico ed energetico, rispettivamente del 30% e 33% in meno rispetto ai procedimenti standard. 

Si tratta di risultati eccezionali e che promettono un futuro sempre più sostenibile nel settore. Con l’obiettivo di continuare in questa direzione, a sostegno di un’economia circolare e per  migliorare ed incrementare sempre di più le procedure sostenibili, l’azienda ha lanciato una campagna di equity crowdfunding per sostenere il progetto

Be Green Tannery è la prova che anche le PMI da sempre nel settore possono fare il grande passo verso la moda sostenibile. Se siete quindi alla ricerca di un’alternativa sostenibile per le vostre creazioni in pelle, questa può essere l’azienda che fa per voi!  

In conclusione, la scelta di un tipo di tessuto rispetto ad un altro può essere più complicata di quanto si pensi, non è semplice fare la scelta giusta che abbia il minor impatto ambientale. 

In attesa di una moda completamente sostenibile e di origine naturale, tocca a noi informarci e fare la scelta più ecologica, e noi di MakersValley speriamo di aiutarvi nel farlo.

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