Nuove Tendenze: La Moda Vegana e il suo ingresso nella Fashion Industry


Franca Gragnaniello
La moda sostenibile, negli ultimi anni, si è evoluta rapidamente, e oggi possiamo distinguere i suoi volti in base alle etichette che vengono applicate ai prodotti. Nell'abbigliamento si è notato un’ attenzione sempre più crescente per il cruelty-free e la moda vegana. Scopriamo di più su questa nuova tendenza. In questo articolo parleremo di:
- Qual è la differenza tra Moda Cruelty Free e Moda Vegana
- La Moda Vegana è un Trend o un pensiero?
- Quali sono le Certificazioni della Moda Vegana
Qual è la differenza tra Moda Cruelty Free e Moda Vegana
Spesso molte persone tendono a credere che un prodotto vegan sia implicitamente anche cruelty free. La differenza tra vegan e cruelty free è che, nel primo caso, il prodotto non presenta in alcun modo al suo interno materiale di origine animale o prodotti da animali, nel secondo caso, invece, Cruelty free nella sua definizione fa riferimento solo ai test sugli animali oppure alla provenienza degli ingredienti di un prodotto. Un prodotto non testato sugli animali è dunque a tutti gli effetti cruelty free ma può comunque contenere degli ingredienti di origine animale. Esistono, infatti, tessuti che sembrano naturali o cruelty free ma nascondono in sé ben altro. Parliamo, per esempio, di pelle e cuoio, materiali realizzati con prodotti di scarto animale che finanziano questo tipo di industria, o anche dei piumini d’oca, feltro e lana, che non richiedono l’uccisione di animali ma li costringe a sfruttamento e allevamenti intensivi. Inoltre un prodotto può essere dichiarato vegan ma non cruelty-free quando non contiene materiale di origine animale ma l’azienda ha testato uno o più ingredienti o il prodotto finito su animali.
Quindi perché un prodotto sia adatto ad una persona che si definisce vegana, dovrebbe essere anche cruelty-free. La consapevolezza della necessità di una cultura che difenda l’ambiente e tutti gli esseri viventi sta facendo nascere molti brand che si dichiarano 100% vegani e che creano i loro capi di abbigliamento senza sfruttare gli animali, ma ancora non è semplice riconoscere quali capi di abbigliamento rispettano al 100% i dettami della moda vegan, il nostro consiglio, per coloro che desiderano provare a vestirsi cruelty free, è quello di controllare con la massima attenzione le etichette dei vestiti, consultare i siti web delle tante associazioni a difesa degli animali che spesso e periodicamente aggiornano database di aziende che producono vestiti rigorosamente senza prodotti di origine e derivazione animale.
La moda vegana è un Trend o un pensiero?
Il vegan non è una moda o una dieta come molti influencer tendono a mostrare. È un pensiero. Seguito da un comportamento ben circoscritto: rifiutarsi di vedere gli animali come cibo, ingrediente, tessuto, fonte di reddito, ecc., comportandosi di conseguenza e cioè, evitando attivamente di acquistare e consumare prodotti di origine animale. L’idea di base che muove queste persone è che ci si può vestire con eleganza ed essere alla moda anche senza indossare tessuti e materiali di origine animale.
Lo Sapevi che: La parola vegan viene coniata per la prima volta nel 1944 dal signor Donald Watson, un attivista inglese del ventesimo secolo che prese le prime tre lettere ed ultime due della parola “vegetarian”, e fondò la Vegan Society, la prima e più importante società di vegani al mondo con la volontà di definire un concetto più raffinato del semplice vegetarianismo.(per saperne di più)
Acquistare abbigliamento vegano è una scelta che può fare la differenza per il mondo animale. Ridurre l'uso di materiali di origine animale nella produzione tessile, una delle industrie più crudeli nei confronti degli animali, è un obiettivo concreto e facilmente realizzabile, ma solo se tutti mettiamo un pò di impegno nel divulgare queste informazioni. Il veganesimo è ormai una realtà consolidata che ha preso sempre più piede in Italia e nel resto del mondo e ora anche l’industria dell’abbigliamento sta prendendo in considerazione l’opzione vegan fashion. Non a caso stilisti e designer si mostrano sempre più sensibili alle tematiche ambientaliste e vegane, nel rispetto della natura e della vita degli animali, come anche stanno facendo alcune tra le griffe famose, tra cui Gucci, Armani, Hugo Boss.
La Lav, nel 2015, ha stilato un rating etico che aumenta in base all’impegno dimostrato dalle aziende di moda nel non utilizzare materiali di origine animale. Tra i paesi leader del cambiamento troviamo Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Francia, che risultano i principali investitori del settore, con aumenti significativi dei prodotti dichiarati come vegani. Recenti analisi di mercato parlano di un +75% di prodotti segnalati come vegani nel Regno Unito rispetto agli anni precedenti, mentre la Francia segue con un +12% destinato ad aumentare considerevolmente visto l’impegno di Parigi a diventare la capitale della moda sostenibile entro il 2024. Per gli Stati Uniti la crescita registrata è solo dell’11%, ma si tratta del paese con l’assortimento di prodotti animal-free più ampio rispetto ad altri mercati.
Quali sono le certificazioni della Moda Vegana
L'abbigliamento è vegano quando dispone di certificazioni tessili. La prima cosa da dire che è importante distinguere l' abbigliamento vegano da quello ecologico o etico:
- per ecologico intendiamo un prodotto che rispetta l'ambiente,
- per etico intendiamo un prodotto che rispetti l'aspetto sociale della produzione tessile,
- per vegan invece intendiamo dei prodotti che oltre a non utilizzare materie prime di origine animale, non includano lo sfruttamento degli stessi durante la produzione tessile.
L’abbigliamento donna uomo e bambino, ma anche prodotti come borse, scarpe, sciarpe, cinture e altri accessori di moda possono essere definiti Vegan (Cruelty Free) quando dispongono di almeno una di queste certificazioni tessili:
- People for the Ethical Treatment of Animals (PETA)
- Lega Anti Vivisezione (LAV)
- Animal Free Fashion
- VeganOK
Queste certificazioni tessili non sono assegnate al singolo prodotto, bensì all’intera azienda di moda che lo realizza. La certificazione delle produzioni vegane arricchisce il prodotto di un valore aggiunto, dato proprio dalla sicurezza della conformità alle aspettative del consumatore. Spesso infatti anche una attenta lettura delle etichette non è sufficiente per rassicurare il consumatore in quanto alcuni ingredienti possono risultare di non chiara origine. La certificazione Prodotti Vegani chiarisce queste incertezze ponendosi su di un gradino ancora più alto rispetto alle più comuni ed attuali autodichiarazioni prodotte dalle aziende con i marchi più svariati.
Certificazione Veganok
Leggi qui sulle prime 3 certificazioni ( PETA, LAV ,Animal Free). La certificazione VEGANOK adotta un disciplinare rigidissimo con regole estremamente severe. Di fatto questa certificazione si pone al di sopra delle tradizionali certificazioni o autocertificazioni perché prevede la somma dei due tipi di procedura. L’azienda si assume la responsabilità penale di autodichiarare la conformità al rigido standard VEGANOK. L’autorizzazione ad usare sul prodotto tale autodichiarazione viene rilasciata solo dopo che il team di VEGANOK ha effettuato rigide e scrupolose procedure di controllo per ogni singolo prodotto che si vuole certificare.
VEGANOK è inoltre l’unico standard al mondo che estende il controllo anche al packaging del prodotto. In pratica un prodotto certificato vegan da tutte le altre certificazioni può spesso contenere parti animali (sego bovino nelle plastiche, lanolina negli inchiostri, caseina nelle guarnizioni, collanti animali nei cartoni, ecc), mentre con VEGANOK vengono effettuati controlli anche relativamente ai materiali usati per la confezione. Anche per questo VEGANOK è lo standard più utilizzato al mondo dalle aziende che vogliono dare reali garanzie ai propri clienti.
L’azienda che decide di aderire allo standard VEGANOK, opera quindi secondo quanto previsto dalla normativa Europea UNI EN ISO 14021 (Etichetta ambientale di tipo II effettuata senza certificazione di terza parte indipendente, da fabbricanti, importatori, distributori, rivenditori) in associazione ai controlli effettuati dalla Società Benefit VEGANOK, licenziataria del marchio.(scopri di più)
Conclusioni
L’industria della moda, dopo la pandemia, ha continuato il percorso già iniziato in precedenza verso le alternative vegan. Nel 2019 il mercato globale della moda vegan femminile ha raggiunto un valore di 396,3 miliardi di dollari e si prevede che si svilupperà fino a un valore di 1095,6 miliardi di dollari entro il 2027. La “rivoluzione vegana” è iniziata e sembra essere guidata dai millennials .
Nel settore dell’abbigliamento, gioca un ruolo importante anche l’influenza di personaggi famosi – tra cui Pamela Anderson, Joaquin Phoenix, Alicia Silverstone e Pink – che invitano milioni di follower a scegliere abbigliamento cruelty-free. Il nuovo trend è ormai animal Free. Nonostante le difficoltà legate al Covid-19, l’innovazione non si ferma e sempre più aziende abbracciano il settore della moda animal-free per andare incontro alle richieste di mercato.Si prevede che consumatori metteranno ulteriormente in dubbio il consumo e acquisto di prodotti animali, optando invece per le alternative vegetali in tutti i settori.
Da sempre affascinata dalla moda, all'età di 20 anni, Franca ha realizzato il sogno di aprire la sua boutique 'Abbigliamento Babilonia' che dirige ancora tutt'oggi. Coltiva con passione relazioni professionali per aumentare le proprie opportunità di lavoro e carriera, questo le permette di stringere rapporti commerciali con produttori di abbigliamento in tutta Italia. La sua teoria è "l'umanizzazione del lavoro", mostrando al cliente che lo si tiene veramente a cuore. Ama bere caffè, la ginnastica ritmica, e trascorrere un po' di tempo con i suoi gatti, Furia e Aria.
Commenti