Moda Pret-a-Porter: Più Trendy, Redditizia, Economica da Produrre


Rocco Izzo
Come nasce il pret-a-porter nel mondo della moda?
Alla fine degli anni Quaranta il termine pret-a-porter entrò di prepotenza in una nuova concezione di moda. Il termine nasce da una traduzione letterale della moda ready-to-wear americana.
Tale fenomeno dimostra l’influenza americana che iniziò a diffondersi in quegli anni, stravolgendo completamente la concezione che la moda appartenesse soltanto all’alta borghesia.
Con l’avvento della moda pret-a-porter si ha un passaggio netto da sartoria artigianale, con vestiti su misura, all’industrializzazione del tessile con la standardizzazione delle taglie che permette la produzione in serie di diversi modelli.
Il pret-a-porter nasce dall’esigenza di comprendere quelle che erano le necessità dei giovani a quell’epoca, in quanto desiderosi di avere un abbigliamento che risultasse più democratico e più libero in netta contrapposizione allo stile più aristocratico e barocco che in quei periodi dominava la scena.
La definizione di pret-a-porter: moda ready to wear
L’intenzione alla base del termine pret-a-porter era quello di:
- Creare un tipo di abbigliamento accessibile economicamente a tutti;
- Differenziare allo stesso tempo l’innovazione sul piano stilistico: per l’appunto “pronto per essere indossato”.
Il pret-a-porter: l’inizio dell’espansione nella moda
All’inizio, le grandi case di moda erano totalmente contrarie al pret-a-porter in quanto si distacca troppo dalla moda dell’alta borghesia francese. Il primo couturier a credere in questa nuova concezione fu Pierre Cardin che nel 1959 nei suoi negozi di Parigi lanciò la prima collezione di pret-a-porter e subito dopo, nel 1966, Yves Saint Laurent inaugurò Rive Gauche, la prima boutique pret-a-porter tutta al femminile.

Le case di moda hanno fatto fatica ad adattarsi a questo nuovo trend e un esempio sono i pantaloni, che hanno cominciato a produrre solo dopo che si erano ampiamente diffusi fra le donne nella cultura di massa.
Il successo del pret-a-porter e la sua affermazione nel settore, hanno portato ad una netta inversione per le grandi case di moda nel cercare di adattarsi alla nuova tendenza e trovare una reale connessione fra alta moda e pret-a-porter.
Molte case di moda hanno deciso di avvalersi di aziende secondarie che producono abbigliamento pret-a-porter in quanto altamente redditizio e poco costoso nella produzione.

Ad oggi si può dunque affermare che l’alta moda mantiene il suo status di lusso e inaccessibilità ma con questa scelta di marketing, di affidarsi anche a marchi secondari di pret-a-porter, è riuscita ad assicurarsi una fascia intermedia di pubblico con il conseguente aumento della notorietà del brand.
Rocco, originario di Napoli, è laureato in Marketing e Management Internazionale alla Università degli Studi di Napoli Parthenope. Appassionato di moda e di digital marketing. Ama gli sport di gruppo, i viaggi e le letture a sfondo politico economico.
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