Metti un Piumino Nella tua Vita: Scopri la Storia di Questo Capo di Abbigliamento


Anna Brancaccio
Ingombranti ma mai abbastanza grandi.
Ideato oltre 80 anni fa, ancora oggi si posiziona nella punta più alta della moda 2022 vincendo anche il premio del comfort. Impermeabile, imbottito, caldo, leggero nato in seguito ad una brutta avventura in Alaska è il capo invernale più amato dai consumatori: il piumino.
Il suo percorso si intreccia con designer visionari i quali gli hanno cambiato i connotati tanto da portare questo capo di abbigliamento nelle forme sempre più bizzarre e stili nuovi, sempre al passo con la moda, diventando ogni inverno un Must-have nell’armadio di tutto il mondo.
Come è nato il piumino?
Il piumino invernale fu realizzato dal commerciante Eddie Bauer. La storia racconta che dopo una battuta di pesca in Alaska, nel 1935 insieme al suo amico Red Carlson, Bauer togliendosi la pesante giacca di lana mentre trascinava un carico di trote in cima a un canyon, sudato per la fatica e bagnato per via del contatto con la sacca da pesca, il suo passo diventava sempre più lento fino a fermarsi completamente. Fu così che semi addormentato per un principio di congelamento, dovuto alle bassissime temperature, che il suo sudore iniziò a divenire ghiaccio rischiando l’ipotermia. fu solo grazie a due colpi di revolver che riuscì ad allertare l’amico il quale lo raggiunse e lo salvò.
A quel punto Bauer, appassionato di attività all’aperto si rese conto che non esisteva sul mercato una giacca che fosse abbastanza leggera e nello stesso momento calda ed impermeabile per gli sport invernali.
In collaborazione con alcuni fornitori di piuma d’oca riuscì a brevettare la sua prima giacca tecnica e impermeabile. Era il 1942. Fu sua l’idea delle cuciture di cotone a forma di rombo.
Lo sapevi? Le cuciture a forma di rombo sulla giacca sono fondamentali per mantenere l’imbottitura aderente al corpo.
Il piumino nel mondo della moda
Dopo pochi anni questo capo, nato originariamente per scopi tecnici e funzionali, incontra il mondo della moda grazie allo stilista Charles James con la sua “giacca pneumatica” che negli anni 70 diventò un cult. Successivamente, la stilista Norma Kamali ne svilupperà una nuova versione: lo sleeping bag coat: una sorta di vestaglia da camera imbottita, calda e avvolgente inizialmente ricavata dall’unione di due sacchi a pelo.
Negli anni 80 questa tendenza si intreccia con lo stile dei paninari (sottocultura giovanile dallo stile di vita consumistico e dagli abiti firmati) ed è proprio grazie a questo intreccio che molte aziende furono costrette a rivedere questo capo di abbigliamento, portandolo da capo tecnico o da montagna in una nuova sfera estetica.
Nascono Brand che di questo capo ne faranno un loro Must-have come: Moncler, Timberland, Fiorucci, Armani e Best Company.
Nel 1999 la Maison Margiela presentò il suo duvet coat il quale assomigliava ad un piumone con le maniche. Con gli anni il piumino ha influenzato tutte le passerelle dei migliori brand, dallo stile street style al mondo dell’ hip hop con piumini marcati Helmut Lang, John Galliano e Junya Watanable.
il piumino ha assunto sempre più popolarità e sul mercato si è affacciata una nuova marca “Herno”, famosa soprattutto per la giacca metà piumino e metà impermeabile.
Rihanna con piumino balenciaga
Piumino amico dell’ambiente
Solitamente, per avere il soffice piumino che costituisce l’imbottitura di piumini e trapunte, si passa attraverso sistemi che non tengono conto del benessere animale e in alcuni allevamenti le oche purtroppo vengono spennate senza anestesia anche a pochi mesi di vita, nel periodo di massima morbidezza del piumaggio; quest’ operazione non solo è dolorosa ma disorienta anche le oche che si affollano in un angolo. Oggi finalmente grazie alla trasmissione svizzera Kassensturz che ha evidenziato questa problematica è riuscita a bloccare lo spiumaggio di animali che non fossero già morti.
Oggi i piumini di qualità sono forniti di ’etichetta cruelty free down (certificato specifico emesso dalla International Down and Feather Testing Laboratory e dalla European Down and Feather Association) il quale indica l’origine da animali morti o raccolte a terra durante il periodo della muta.
Anna è una modellista e laureata in Fashion Design all'Accademia della Moda a Napoli. Amante di tutto ciò che riguarda l'Hand Made e la manifattura italiana.
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