Made in Italy vs. Made in China


Rocco Izzo
Oggi la Cina rappresenta una potenza mondiale dell’high-tech e con l’azienda Huawei si è guadagnata una posizione di leader nel mercato. Ma la domanda è: vale lo stesso per il settore del fashion? La produzione di abbigliamento in Cina negli ultimi anni ha subito una brusca frenata dovuta a:
- Aumento dei dazi e dei costi di trasporto;
- Aumento dei costi di produzione;
- Maggiore attenzione dei consumatori verso la manifattura.
In questo articolo, scopriamo perché.
Uno dei temi di discussione più caldi degli ultimi anni è l’impatto che la Cina e la sua aggressività commerciale possono avere sul sistema imprenditoriale italiano (ma anche europeo in generale) e se può rappresentare una minaccia.

La delocalizzazione degli anni 2000
I consumatori si affidano all’etichetta Made in Italy perché da sempre simbolo di affidabilità e di pregiatezza, al contrario invece, i prodotti Made in China vengono classificati come di scarsa qualità. La Cina, presa coscienza di questa diversità difficilmente colmabile, ha cercato di battere l’Italia riducendo i costi di manodopera. Infatti agli inizi del 2000, il costo della manifattura cinese era circa di un decimo inferiore a quella italiana, e ciò ha spinto molti colossi del fashion a delocalizzare la produzione in Asia.
Il ritorno alle origini
In sostanza, oltre che per una questione meramente economica, le aziende hanno compreso che il consumatore oggi è molto più informato e che nelle sue scelte d’acquisto, improntate sul made in Italy, non prende ad esame solo la qualità dei materiali ma anche la manifattura, perché vuole affidarsi in toto alle competenze, al genio e alle straordinarie capacità degli artigiani italiani.
Ciò ha portato molte aziende a programmare il rientro in Italia, quello che è chiamato comunemente “reshoring”. Un esempio lampante è il ritorno di Piquadro, che nel 2014 ha deciso di lasciare il paese asiatico per far ritorno nel Belpaese, riportando in Italia la fascia più alta della lavorazione.

Quando si parla di Cina, il mondo imprenditoriale si divide. C’è chi la considera come una opportunità da cogliere e chi la considera come una vera e propria minaccia per l’economia dei paesi dove esporta.
Rocco, originario di Napoli, è laureato in Marketing e Management Internazionale alla Università degli Studi di Napoli Parthenope. Appassionato di moda e di digital marketing. Ama gli sport di gruppo, i viaggi e le letture a sfondo politico economico.
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