Innovazione e Sostenibilità nel Tessile Made in Italy: Carvico, una Storia di Successo


Giorgia Campagna
La storia di successo che abbiamo deciso di presentare vede come protagonista un’azienda tessile italiana nel settore B2B, non si tratta quindi di una startup nuova di zecca, bensì una storia di perseveranza e lungimiranza di un'azienda ultra decennale che ha raggiunto una fama mondiale grazie alla tecnologia e all'innovazione.
L'azienda di cui vogliamo parlarvi è Carvico S.p.a, azienda tessile fondata in un paesino del bergamasco da cui prende proprio il nome. Parole chiave di questa storia di successo sono: Made in Italy, tecnologia, innovazione e sostenibilità, ma anche perseveranza, lungimiranza ed imprenditoria femminile.
Carvico: storia di Made in Italy nel mondo
La storia di Carvico inizia nel 1962, quando Giuseppe Colnaghi fonda la prima azienda tessile italiana di tessuti a navetta. Il successo futuro deriva probabilmente dall’intuizione e dalla lungimiranza iniziale del suo fondatore, che negli anni Settanta decide di accogliere la novità dell’elastomero e passare ai tessuti indemagliabili elasticizzati, ovvero i tessuti che vengono impiegati per la produzione di costumi da bagno, intimo ed abbigliamento sportivo, ma anche arredamento.
Successivamente l’attenzione e la passione per lo sport hanno portato alla fondazione di un’altra realtà imprenditoriale, la Jersey Lomellina specializzata in cotone elasticizzato circolare, diventata leader nel settore, e successivamente la Eurojersey, per un totale di tre aziende del gruppo con sede in Italia.
La crescita nel settore dei tessuti elasticizzati in Italia è proseguita fino a quando negli anni 2000 le aziende hanno iniziato ad espandersi all’estero, e la scelta per Carvico è quindi ricaduta sull’espansione estera, anche in questo caso con grande lungimiranza ma soprattutto spirito imprenditoriale. Sono state così aperte sedi della Carvico negli Stati Uniti ed in Asia, con una strategia sicuramente funzionante e previgente, entrando in un mercato molto ampio e che si era capito sarebbe diventato molto redditizio nel settore tessile.
Carvico diventa sinonimo di imprenditoria femminile nel settore tessile
Un grande cambiamento avviene nel 2005 quando Giuseppe Colnaghi scompare prematuramente, lasciando un’azienda ormai espansa in diversi continenti, con un considerevole numero di dipendenti e leader mondiale del settore tessile.
Fu così che Carvico oltre ad essere storia del Made in Italy, diventa anche esempio di successo di imprenditoria femminile. Infatti, Laura Colnaghi, avvocato di professione e moglie di Giuseppe, decide di portare avanti il piccolo impero che il marito aveva lasciato, portandolo ancora più verso il successo e l’espansione, mantenendo come cardine dell’azienda il restare all’avanguardia coi tempi.
Il successo dell’azienda negli ultimi anni deve sicuramente molto alla donna che ha deciso di portarla avanti, al punto che il suo impegno è stato riconosciuto nel 2017, venendo nominata Cavaliere del Lavoro della Repubblica Italiana.
Successo che probabilmente deriva in parte dalla sua grande passione per lo sport, sembrerebbe sia lei stessa a testare i nuovi tessuti per abbigliamento sportivo, risultato delle continue ricerche di un team di professionisti nel settore.
Carvico tra innovazione e sostenibilità tessile
Ma cosa ha reso negli ultimi anni il gruppo Carvico così interessate? Non si tratta solo di produzione e qualità del tessile Made in Italy, ma il successo ancora maggiore nei tempi più recenti è dovuto all’innovazione ed alla sostenibilità dei tessuti tecnici elasticizzati che l’azienda produce.
In un periodo storico come quello che stiamo vivendo in cui sostenibilità e salvaguardia dell’ambiente devono avere un posto predominante tra le nostre priorità, l’industria tessile sappiamo avere un ruolo fondamentale al riguardo. E se da un lato continuano ad essere sempre di più le realtà che si impegnano per trovare alternative di tessuti ecosostenibili, sia di origine vegetale che sintetica ma comunque a basso impatto ambientale, dall’altro lato però queste alternative ricoprono più facilmente l’industria tessile dell’abbigliamento standard, mentre nei settori come quello dei costumi e dell’abbigliamento sportivo, è molto più difficile trovare alternative ecocompatibili.
In questo campo, il gruppo Carvico riveste un ruolo fondamentale, essendo ormai leader a livello mondiale nel tessile per swimwear e sportwear e fornendo alternative di tessuti tecnici sostenibili.
L’impegno dell’azienda per la salvaguardia dell’ambiente è reale, i tessuti sono realizzati in Econyl, tessuto ecosostenibile sintetico, ovvero un filo di nylon al 100% riciclato e rigenerato ottenuto dai materiali di scarto pre e post consumer, derivanti dall’industria tessile ma non solo.
Secondo le stime di Greenpeace ogni anni vengono abbandonate circa 640 tonnellate di reti da pesca nelle acque dei mari e degli oceani di tutto il mondo che hanno effetti devastanti sulla vita marina e sull’ambiente in generale. Carvico mette in atto il suo impegno ambientale a favore di un’economia circolare utilizzando le reti abbandonate per dare vita ai tessuti tecnici fatti con Econyl rigenerato.
Carvico ha inoltre da subito aderito all’iniziativa Healthy Seas per salvaguardare gli ambienti marini e con lo scopo di utilizzare i rifiuti recuperati in mare per creare l’Econyl, portata avanti da Aquafil, il gruppo italiano che ha brevettato il tessuto Econyl che Carvico ha scelto per la produzione dei suoi tessuti.
I costumi in tessuti tecnici ecosostenibili by Carvico
Abbiamo già ribadito il grande successo a livello mondiale nel settore tessile, ma in particolare, il gruppo Carvico sta avendo un enorme successo nel campo dello swimwear, con i costumi realizzati in Econyl rigenerato. Si tratta infatti della prima azienda al mondo a fornire una concreta alternativa di tessuti ecosostenibili per la creazione di costumi che possano rientrare nel concetto di moda sostenibile.
Il settore dello swimwear è infatti uno di quelli che trova maggiori difficoltà ad avvicinarsi alla sostenibilità. Grazie ai tessuti tecnici di Carvico ora è possibile, e sono sempre di più i marchi famosi e non che decidono di utilizzare i tessuti Carvico per la realizzazione delle loro collezioni di costumi sostenibili.
Un esempio è dato dalla modella curvy Laura Brioschi, che ha realizzato la sua collezione di bikini body positive proprio con i tessuti Carvico ottenuti dai rifiuti dei mari. Altro esempio è la collezione Save the World dell’azienda leader nel settore Akron, che ha utilizzato per la sua proposta plastic free il tessuto ecosostenibile Melville di Carvico, ricavato dalle bottiglie di plastica riciclate.
Foto dal sito Akron
Sono solo alcuni dei numerosissimi esempi delle aziende che hanno finalmente deciso di creare collezioni di costumi sostenibili all’insegna di un’estate libera da pensieri e soprattutto libera dalla plastica!
Oggi il gruppo Carvico ha un fatturato pari a 262 milioni di euro, per l’80% proveniente dall’esportazione dei tessuti Made in Italy, ha all’incirca 1000 dipendenti di cui 600 in Italia, e sedi in Cina, Vietnam, Etiopia, Australia e Stati Uniti.
Se vi interrogavate sull’eventuale esistenza di tessuti ecosostenibili nello swimwear o sportwear, la vostra domanda ha trovato risposta! Un vanto tutto italiano, di un’azienda che è riuscita a portare ancora più in alto il nome e la fama del Made in Italy, in un settore difficile dell’industria tessile, non tralasciando la qualità degna della tradizione tessile italiana, la tecnologia necessaria per accontentare le esigenze specifiche del settore e la sostenibilità fondamentale per la salvaguardia del pianeta.
Cresciuta tra le montagne dell’entroterra siciliano tra mandorli e aranci da sempre con una passione per le lingue e le culture e l’esigenza di viaggiare che l’hanno portata sempre più lontana, per studio prima, per scelta dopo. Ha studiato mediazione linguistica a Padova e digital marketing ad Oxford, Giorgia è entrata a far parte della famiglia di MakersValley come Content Marketing Intern, creare contenuti per il web ed i social media è la carriera che vuole intraprendere. Negli ultimi anni ha vissuto in diversi paesi, Germania, Irlanda, Regno Unito ed infine Portogallo in cerca del posto giusto in cui fermarsi. Nei momenti liberi potete trovarla su qualche scogliera o su una montagna o in mezzo ai boschi... in alternativa al tramonto su una spiaggia con una buona birra tra le mani! L’escursionismo è la sua dipendenza, sostenibilità e ambientalismo il suo credo.
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