Il Panama: New Must Have dell’Estate


Anna Brancaccio
Come diceva Coco Chanel: “ La moda passa, ma lo stile resta “ e infatti per molti capi è stato così.
Ma non solo abiti come quelli dei grandi stilisti ma anche accessori che nati inizialmente solo per motivi puramente “utili” sono invece diventati successivamente capi o accessori di successo conquistando non solo la gente comune ma anche le più grandi griffe della Moda.
In questo blog parleremo dell’iconico e protagonista principale di tutte le estati: Il famoso cappello di paglia comunemente chiamato: Panama.
Come abbiamo detto, un accessorio che ha conquistato anche le passerelle più famose, ogni stilista ha dato libero sfogo alle più svariate fantasie e colori fino a farlo diventare un “Must Have”.
Si tratta di un classico, un accessorio che ricorda tanto le star di Hollywood. Oggi è considerato ben più di un copricapo ormai diventato un simbolo della stagione estiva. Ma anche se molto famoso, non tutti conoscono le sue umili origini e come è arrivato ad essere ciò che è adesso.
Come nasce il Panama?
Inizialmente si trattava di un copricapo solo maschile, difatti veniva indossato da braccianti e operai nella fase di costruzione del canale di Panama, da qui il suo nome.
Si trattava di un cappello fresco e leggero, ideale per combattere il caldo e il sole caraibico.
Si chiama Panama ma in realtà le sue origini provengono dall'Ecuador e veniva indossato con la falda frontale e rigirato verso l’alto
Come viene realizzato
Anche se visivamente può sembrare un semplice cappello, in realtà il suo processo di lavorazione è alquanto particolare, infatti possiamo dire che il Panama viene tutt’oggi realizzato artigianalmente ma è grazie a questa caratteristica che il cappello continua ad avere così grande successo specialmente tra le star.
Il processo prevede una serie di passaggi e la manodopera di più persone, infatti solo per realizzare un singolo cappello in media ci sono dai dodici ai quindici passaggi da fare.
Ogni pezzo è realizzato a mano ed è unico quindi nessun cappello è uguale all’altro anche se dovesse appartenere allo stesso lotto e la finitura venisse realizzata con macchine da cucire.
La prima operazione prevede la raccolta delle foglie di Carludovica palmata, il nome della pianta, che vengono sfilacciate per creare dei ciuffetti e fatte bollire ed essiccare. Successivamente attraverso dei macchinari tessili vengono rifiniti e confezionati, con questi macchinari è possibile realizzare la sbiancatura e la modellatura della forma prescelta.
L’ultimo passaggio dei Panama è l’essiccatura per poi essere stirati, decorati e rifiniti. Si tratta di un lavoro lungo che richiede molta manualità e maestria oltre che al tempo.
La qualità del cappello dipende dalla finezza della paglia, dalla trama e dalla morbidezza del tessuto. Anche il tempo di tessitura determina il valore del prodotto finito.
Dunque una lavorazione lunga e artigianale che va da un giorno a otto mesi e che giustifica il fatto che in commercio il prezzo di vendita al pubblico oscilli normalmente dai 40 ai 10mila euro.
Il suo progresso
Come dicevamo inizialmente nato per ripararsi dai caldi afosi, nel 1500 si ebbe la svolta. I primi a notare questi particolari cappelli sulla testa degli indigeni furono i conquistadores.
Successivamente venne portato in Europa e nel 1855 un francese residente nel Centro America lo presentò all’esposizione universale di Parigi trasformandolo in un must have. Come riconoscere un vero cappello panama?
Come tutti i capi artigianali, prima di essere certi che stiamo davvero acquistando l’originale è necessario saper riconoscere alcune sue particolarità che lo rendono unico e non copiabile.
Per riconoscere un vero cappello Panama basta osservare la parte superiore. Se si riesce a vedere una rosetta allora si tratta di un vero cappello Panama, questo caratterizza l’artigianalità.
Un altro indizio è quello di controllare l’odore del materiale, siccome le imitazioni vengono create per lo più con fibra cellulosa non odorano di paglia, materiale principale utilizzato per il Panama
Il consiglio principale però rimane sempre quello di conoscere bene il luogo in cui lo si compra, questo perché grazie ad una certificazione garantita dal venditore possiamo toglierci qualsiasi dubbio.
Marchi italiani
Una delle marche italiane che realizzano questo tipo di cappelli proviene dalla Toscana e si tratta di “ tesi “ http://www.tesihats.com/splash.php. Fondata nel 1850 ed è specializzata nella lavorazione della paglia e nello specifico appunto del cappello Panama.
Anna è una modellista e laureata in Fashion Design all'Accademia della Moda a Napoli. Amante di tutto ciò che riguarda l'Hand Made e la manifattura italiana.
Commenti