Il Lino: Un Tessuto Pregiato e Sostenibile

Franca Gragnaniello
Con il caldo, l’umidità ed i ritmi frenetici dell’estate il primo nemico da combattere come sappiamo è la stanchezza, che però non sembra andare a braccetto con lo stile e l’eleganza. Ma non è tutto perduto! Infatti possiamo pur sempre optare per l’utilizzo di tessuti comodi e traspiranti da inserire nel nostro guardaroba e che contribuiscono a farci sentire freschi ed asciutti. Il lino rientra perfettamente in questa categoria di tessuti. Oltre a essere resistente e comodo da indossare, il lino tiene fresco, è difficile da sporcare e ha un aspetto sobrio, che lo rende adatto a varie situazioni, dalla spiaggia a una serata elegante: per questo è usatissimo quando fa caldo, da millenni.
" Il lino è per il sarto ciò che il marmo è per lo scultore: una materia nobile "
(Christian Dior)
Cos’è il lino?
Il Lino è una fibra naturale, composta per il 70% da cellulosa, viene estratta dallo stelo della pianta omonima (Linum usitatissimum) alto dai 70 ai 100 cm. Una volta raccolte le piante vengono messe a essiccare, private dei semi e fatte macerare con un processo di fermentazione che serve a sciogliere le sostanze che tengono unite le fibre. Le fibre più lunghe vengono poi separate da quelle più corte ed entrambe vengono filate in un modo che ricorda la pettinatura di lunghe ciocche di capelli. La lavorazione del lino è un procedimento molto delicato, il lino non è per niente elastico e il rischio che si spezzi nella lavorazione è alto: i fili più corti vengono comunque utilizzati, ma danno origine a un tessuto più grossolano.
II filato che si ottiene si presenta con mano fresca, lucentezza serica, rigidità e resistenza molto elevata.Il lino è una coltivazione preziosa perché tutta la pianta viene utilizzata senza produrre scarto; i prodotti di eccellenza sono il filato, da sempre simbolo di raffinatezza e qualità, e l’olio dai semi, largamente usato nei prodotti per la salute ed anche per la cosmetica, grazie alle numerose e importanti sostanze protettive che contiene. A questi si aggiungono la carta e i feltri, prodotti dalle fibre, le vernici e il linoleum, ottenuti con l’olio di lino. Infine, con la paglia di lino si producono lettiere per cavalli e isolanti termici ed acustici a basso impatto ambientale.
Il lino si suddivide principalmente in tre diverse tipologie, a seconda della finezza della sua fibra:
- lini fini: dotati di fibre più sottili, sono perfetti per i pizzi, i merletti, i filati sottili e le tele più pregiate, come la tela batista
- lini mezzani: con una fibra di media dimensione, sono i più usati per le tele comuni come i capi d’abbigliamento, gli asciugamani e le lenzuola
- lini grossi: dotati di fibre più spesse, sono usati generalmente per le tele ordinarie, ad esempio le tovaglie e canovacci
Brevi Cenni Storici
Noto fin dai tempi più antichi, il lino è la fibra tessile più antica del mondo. Le prime tracce della sua esistenza sono state fornite da scoperte archeologiche che ne fanno risalire l’origine a 10.000 anni prima di Cristo. Gli antichi Egizi lo impiegavano molto, anche nella mummificazione e nelle funzioni funebri. I fenici, celebri mercanti e navigatori, acquistavano il lino in Egitto per esportarlo in Irlanda, in Inghilterra e in Bretagna: grazie a questo spostamento, la fibra è approdata e si è diffusa nel continente europeo. Dalla sua introduzione in Europa il lino ha conosciuto uno sviluppo incredibile. Durante il periodo romano, la coltura e la lavorazione di questa fibra si sviluppano in tutto l’Impero ed i Romani sono infatti i primi ad utilizzarlo oltre che per l’abbigliamento anche per la casa. Infine con il Medioevo nascono le prime camicie in lino, ancora oggi un grande classico, apprezzatissime sia da uomini che da donne. La meccanizzazione dell’industria del lino si sviluppa con la rivoluzione industriale del XVII secolo, soprattutto in Francia grazie a Napoleone. Nel 1810 lo scienziato francese Philippe de Girard mette a punto la filatura meccanica del lino basandosi sull’analisi delle componenti fisiche della fibra. Grazie a questa invenzione, sono numerose le filature che iniziano a produrre in tutta Europa. Un’avanzata a cui nel 1816 contribuisce Joseph-Marie Jacquard perfezionando i telai e consentendo di tessere pezze disegnate. L’ Italia in passato è stata un paese a buona coltivazione con vaste zone agricole in Lombardia, Veneto e Campania. La trasformazione da fibra a filo veniva effettuata dal Linificio Canapificio Nazionale nel 1873.
Sostenibilità e Certificazioni del Lino
Sostenibilità: Il lino è un materiale 100 per cento biodegradabile e riciclabile. È la prima fibra vegetale accettata nell’industria tessile. È considerata una fibra modello, rispetto alla coltivazione del cotone si risparmiano 650mila metri cubi di acqua e 300 tonnellate di prodotti fitosanitari perché ha bisogno solo dell’acqua piovana e non richiede l’uso di pesticidi, un ettaro di lino ogni anno trattiene 3,7 tonnellate di CO2,è un’ottima coltura che rispetta l’ambiente , preserva il terreno e protegge il suolo. In Europa ci sono 90mila ettari coltivati a lino, prevalentemente dal sud della Normandia al nord della Francia, fino in Belgio e nei Paesi Bassi, che rappresentano l’80 per cento della produzione globale con 7.500 aziende agricole europee dedicate alla sua coltivazione. Nel settore della produzione agricola, gli specialisti non lasciano nulla al caso: la preparazione dei terreni, la selezione delle varietà, la semina e la crescita del lino, il controllo della coltura, la raccolta per estirpazione e la macerazione destinata a favorire l’estrazione delle fibre. Con un forte contenuto di tradizione, ma aperta ai progressi della ricerca scientifica e industriale, questa coltura si pratica da sempre nel rispetto dell’ambiente.
Certificazioni: Vi abbiamo già raccontato di quanto siano importanti le certificazioni. Anche nel caso del lino, ce ne sono alcune che ci garantiscono una estrema qualità. Oltre alle certificazioni GOTS e OEKO-TEX STANDARD 100 esistono altre due certificazioni che sono proprio specifiche per questa fibra:
European Flax:
- Garantisce che la fibra di lino proviene da coltivazioni europee che rispettano determinati standard
- la produzione della fibra avviene nel rispetto delle regole dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro;
- garantisce la tracciabilità lungo tutta la filiera.
Master of linen
- Ci garantisce una tracciabilità lungo tutta la filiera,
- ogni fase della produzione deve avvenire in Europa;
- eccellenza di lavorazione;
- emissione di carbonio minima;
- una produzione sostenibile di lino 100% certificato European Flax.
Linificio e Canapificio Nazionale: Eccellenza Italiana nella lavorazione del lino
Dopo oltre sessant’anni, in Italia è ripresa la coltivazione del lino, la più antica fibra tessile al mondo. In aprile 2019 il Linificio e Canapificio Nazionale ha seminato due ettari di lino all’interno dell’esclusiva area agricola di Astino, coltivazione che ha dato vita a mille chili di fibra di lino, poi filati nella vicina sede del Linificio e Canapificio Nazionale di Villa d'Almè, dove, accanto a macchinari storici, l’azienda utilizza tecnologie di ultima generazione.(da Sole 24ore )
Il Linificio e Canapificio Nazionale,storica filatura liniera bergamasca ,fondato nel 1873 e che fa capo al Gruppo Marzotto, sta portando avanti il proprio impegno nell’ambito della sostenibilità attraverso numerose iniziative volte all’utilizzo del lino. Grazie al Pierluigi Fusco Girard, Amministratore Delegato di Linificio e Canapificio Nazionale,nel 2017,si è deciso di riportare in Italia la cultura e la coltura del lino. In questo progetto sono stati coinvolti il territorio, le istituzioni, gli imprenditori, le associazioni culturali e di volontariato, per parlare del lino, della sua bellezza e delle sue straordinarie peculiarità. Tutt’oggi possiamo contare 20 ettari di campi di lino, dislocati tra Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Puglia. LCN conta oggi circa 5.000 tonnellate di filati venduti, 950 dipendenti, uno stabilimento produttivo in Italia, due all’estero (in Lituania e Tunisia) e un ufficio vendite all’estero, in Francia. Attualmente la nuova realtà industriale del gruppo Linificio dispone delle risorse umane, tecnologiche e finanziarie necessarie per rispondere adeguatamente alle sfide poste dalle dinamiche mondiali del settore tessile-abbigliamento e per cogliere ogni opportunità di innovazione e sviluppo di questa Fibra. Il linificio ha dato vita a due nuovi filati di lino, realizzati dalla propria capacità di fare ricerca e innovazione: il fascino senza tempo del lino antico e le performance rivoluzionarie del lino elasticizzato.
Il 1873: the ould linen: realizzato in collaborazione con Terre de Lin, è un filato di lino di altissima qualità prodotto con le stesse tecniche che si utilizzavano all’inizio del secolo scorso, per ottenere un tessuto fedele, nella qualità, nella purezza e nell’eleganza, a quello realizzato in passato.
Il Leonardo, il lino elastico:Un filato brevettato ad alto tasso di innovazione messo a punto per creare un tessuto di lino ancora più piacevole da indossare, anche in versione formale, perché poco gualcibile e dal fit perfetto in ogni occasione. Un filo che ha l’elasticità dentro.
Conclusioni
Il lino, quindi, può essere considerato la fibra tessile che potrebbe guidare la svolta green nella moda e non solo. L' incredibile resistenza lo rende infatti il perfetto sostituto della plastica per gli imballaggi alimentari, ma anche un ottimo componente per la scocca delle automobili o degli aeroplani. In tutto questo un aspetto molto importante che abilita il filato di lino come prodotto ecocompatibile è il fatto che sia completamente biodegradabile e compostabile: questo significa molto anche dal punto di vista del ciclo di vita del prodotto finito e del suo smaltimento.
Da sempre affascinata dalla moda, all'età di 20 anni, Franca ha realizzato il sogno di aprire la sua boutique 'Abbigliamento Babilonia' che dirige ancora tutt'oggi. Coltiva con passione relazioni professionali per aumentare le proprie opportunità di lavoro e carriera, questo le permette di stringere rapporti commerciali con produttori di abbigliamento in tutta Italia. La sua teoria è "l'umanizzazione del lavoro", mostrando al cliente che lo si tiene veramente a cuore. Ama bere caffè, la ginnastica ritmica, e trascorrere un po' di tempo con i suoi gatti, Furia e Aria.
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