Fili Pari: Storia di Innovazione, Sostenibilità ed Imprenditoria Femminile Made in Italy


Giorgia Campagna
Alla continua ricerca di storie di successo tutte all’italiana, non potevamo di certo tralasciare questa. Una storia che racchiude tutto ciò che poteva attirare la nostra attenzione: è la storia di una startup italiana innovativa, sostenibile, proiettata verso un’economia ed una moda circolare, è una storia del Made in Italy giovanile e per ultimo, ma non per importanza, è una storia di successo di imprenditoria femminile.
Stiamo parlando di Fili Pari, la startup innovativa che produce tessuti dal marmo. Si, avete capito bene, proprio dal marmo! Curiosi? Inevitabile! Non capita tutti i giorni di sentire una storia del genere.
Foto dal sito di Fili Pari
Startup innovativa, indossare il marmo si può
Quando pensiamo al marmo ci vengono sicuramente in mente svariati utilizzi dello stesso, ma non stiamo parlando né di una scultura di Michelangelo né di una bellissima cucina in marmo di Carrara, di certo nessuno avrebbe mai pensato ad una giacca o un qualsiasi tessuto derivato dal marmo!
Alla base di quest’idea innovativa nel settore tessile vi è sicuramente tanta creatività, tutta al femminile. Sono infatti due giovani donne, Alice Zantedeschi e Francesca Pievani, le ideatrici del marchio Fili Pari, il cui nome deriva proprio dall’anagramma dei loro soprannomi, ma che ricorda chiaramente il mondo tessile. Tutto ha inizio tra le aule universitarie del Politecnico di Milano dove entrambe hanno studiato e da compagne di studi si sono trasformate in socie in affari. L’idea nasce infatti dalla loro tesi di laurea alla fine di una magistrale in Design per il Sistema Moda.
Era il 2014 quando lavorando alla tesi, volevano trovare un’idea che fosse innovativa e sostenibile nel campo della moda, ma soprattutto intrinseca delle grandi qualità del Made in Italy e che solo l’esperienza del territorio italiano può dare. Obiettivo nobilissimo e sicuramente coinvolgente sulla carta, ma sono serviti sicuramente tempo, determinazione e duro lavoro per trasformare una tesi di laurea in un’attività di successo.
Obiettivo moda ed economia circolare: riciclare il marmo
Nell’ottica di un’economia circolare e sempre più sostenibile, ormai parole d’ordine soprattutto nel settore della moda, l’obiettivo è sempre quello di trovare metodi alternativi di utilizzare gli scarti delle materie impiegate in altri settori, così come anche il loro riciclo e riutilizzo piuttosto che il semplice smaltimento, che risulta comunque costoso e spesso inquinante.
Fili Pari muove i prima passi in questo contesto, le ideatrici con una grande passione per la moda ma anche per l’innovazione, sono partite proprio dall’idea di utilizzare un materiale puro e dalle nobili qualità come il marmo, utilizzato nei settori più tradizionali e simbolo della qualità italiana, ma i cui scarti venivano semplicemente sprecati.
Arriva perciò l’idea di utilizzare una materia prima così pura ed abbinarla ad un’industria diversa, qualcosa di mai fatto prima, l’industria tessile. Per spiegarlo in maniera semplice e comprensibile per tutti, Fili Pari utilizza le polveri che si ottengono dalla lavorazione del marmo. Attraverso una serie di sperimentazioni portate avanti dal momento dell’ideazione, si è arrivati alla creazione di una membrana brevettata a base di polveri di marmo. Da questa si ottiene poi un microfilm che viene mescolato a qualsiasi tipo di tessuto, scelto in maniera ottimale in base alla destinazione d’utilizzo.
Foto dal sito di Fili Pari
I tessuti così ottenuti hanno delle caratteristiche che li rendono unici nel loro genere, sono traspiranti, impermeabili, antivento, resistenti alle fiamme e all’abrasione, e contrariamente a quanto si può pensare, i vestiti creati da questi tessuti risultano morbidi, caldi e leggeri, però con tutte le caratteristiche del marmo!
C’è dell’altro? Ovvio che sì! I tessuti ricavati utilizzando questo innovativo procedimento non vengono sottoposti ad alcun trattamento di colorazione inquinante. I colori sono 100% naturali, o meglio, i colori sono quelli donati dal marmo stesso, il marmo nero di Bergamo dona ai tessuti una colorazione grigia, il marmo rosso di Verona conferisce un caratteristico color salmone, ed ovviamente il colore bianco è derivato dai marmi di Carrara.
Sembra quasi un racconto del futuro, riciclare una pietra per realizzare degli ultra resistenti vestiti futuristici, invece è proprio la prova che tutto, ma veramente tutto può essere riutilizzato invece che andare sprecato, e può dare vita a qualcosa di incredibile, nel rispetto dell’ambiente.
Foto dal sito di Fili Pari
Dalla tesi alla startup di successo
L’idea era sicuramente innovativa, eppure sappiamo bene quanto possa essere difficile portare avanti progetti del genere soprattutto in un settore così competitivo come quello tessile. Parole chiavi sono sicuramente costanza e determinazione.
MARM\ MORE è il nome dato al brevetto di questo tessuto tecnico innovativo ottenuto dalla spalmatura su tessuto delle polveri di marmo, il cui primo prototipo risale appunto ai tempi della tesi di laurea di Alice e Francesca. Ma chiaramente solo con il passare degli anni ed il duro lavoro, le due giovani imprenditrici sono arrivate ai risultati di oggi.
Il brevetto è stato infatti ripreso, modificato e migliorato e nel 2018 è stato depositato un altro brevetto. Il grande passo è stato fatto proprio negli ultimi tre anni. Sono infatti arrivate le partecipazioni ai bandi e le relative soddisfazioni.
Prima la vittoria del bando europeo Worth Partnership Project, organizzato da COSME, poi la partecipazione al Premio Gaetano Marzotto conclusosi con la vincita di un premio Unicredit StartLab. Quest’ultimo fondamentale soprattutto perché ha dato alla startup la possibilità di essere inclusa nel percorso di accelerazione di PoliHub del Politecnico di Milano, all’interno del quale è incubata tuttora.
Ma sono solo alcune delle importanti partecipazioni di Fili Pari, non meno degna di nota l’inclusione nel 2019 tra le 10 startup al femminile da non perdere da parte di SheTech Italia.
Le vere opportunità sono poi arrivate con due grandi collaborazioni: la prima con Limonta, azienda leader nel settore tessile dal 1893 in provincia di Lecco, la seconda con il marchio Bentley Home di accessori casalinghi.
Da pochissimo è stata lanciata la collezione primavera/estate 2021 rainwear, pensata per le donne. Sembra sicuramente essere solo l’inizio di un promettente futuro costellato di successi.
Fili Pari non è di certo l’unico caso di successo nel settore tessile che abbraccia i valori di economia circolare, rispetto per l’ambiente ed il tessuto imprenditoriale italiano. Sono sempre di più soprattutto i giovani che decidono di puntare tutto sulle loro idee all’avanguardia, ritenute magari inizialmente folli, e che hanno come centro focale una moda sostenibile.
Soprattutto gli ultimi anni hanno visto una grande crescita di questo settore, ed in particolare sono molte le giovani donne che decidono di fare impresa portando avanti startup innovative, altro esempio è Orange Fiber, anche in questo caso nato dall’idea innovativa di due giovani imprenditrici.
Quello di Fili Pari è uno dei sempre più numerosi esempi di storie di successo, emblema di una generazione che vuole continuare a mantenere alto il valore del Made in Italy, appassionata delle bellezze e capacità del nostro paese e per questo si impegna a preservarle attraverso un’economia sostenibile. Se poi sono le donne a fare tutto ciò, sappiamo già che determinazione e coraggio sono il pane quotidiano dell’imprenditoria femminile e faranno di tutto per portare avanti la fama delle eccellenze italiane.
Cresciuta tra le montagne dell’entroterra siciliano tra mandorli e aranci da sempre con una passione per le lingue e le culture e l’esigenza di viaggiare che l’hanno portata sempre più lontana, per studio prima, per scelta dopo. Ha studiato mediazione linguistica a Padova e digital marketing ad Oxford, Giorgia è entrata a far parte della famiglia di MakersValley come Content Marketing Intern, creare contenuti per il web ed i social media è la carriera che vuole intraprendere. Negli ultimi anni ha vissuto in diversi paesi, Germania, Irlanda, Regno Unito ed infine Portogallo in cerca del posto giusto in cui fermarsi. Nei momenti liberi potete trovarla su qualche scogliera o su una montagna o in mezzo ai boschi... in alternativa al tramonto su una spiaggia con una buona birra tra le mani! L’escursionismo è la sua dipendenza, sostenibilità e ambientalismo il suo credo.
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