Fenomeno Influencer: Chiara Ferragni


Anna Brancaccio
Influencer, si può definire un lavoro?
Una delle guerre più discusse di questo secolo sicuramente ha come tema: gli “INFLUENCER!”
C’è chi li AMA e chi li ODIA, bianco o nero.. Non esiste neutralità!
Anche se c’è chi li odia.. ma in incognito non è proprio cosi! 😀
Sicuramente una delle motivazioni di “incomprensione” è quella di non pensare che si tratti di un “lavoro” a tutti gli effetti!
Ma allora perchè esiste? Perchè aumentano? Ma soprattutto.. perchè non falliscono? 😀
Dobbiamo ammetterlo.. Gli influencer “anche” sono un lavoro e sembra quasi un bisogno “primario” dei consumatori.
Ma perchè?
Alcuni punti da considerare:
- I consumatori tendono a fidarsi di persone reali:
E’ importante per il consumatore sentirsi al “sicuro”. E molto spesso tra gli influencer e il pubblico si instaura un rapporto diretto, in cui ci si consiglia; - Gli influencer non sono collegati direttamente al mondo pubblicitario
A differenza dei classici “testimonial” pubblicitari, gli/le influencer tendono ad essere attivissimi sui social non solo per la promozione di prodotti ma soprattutto per mostrare frammenti della propria vita reale; - L’aspetto emozionale prevale sulla pubblicità classica. Infatti per noi è molto importante “l’empatia” per un consumatore. L’influencer, attraverso il suo raccontare la marca e nel tempo stesso raccontare se stesso ci da quel senso di sicurezza che ci spinge a fidarci come se fosse un nostro amico arrivando a fidarci.. E quindi acquistarlo!
- Il brand non viene imposto “dall’alto”; cosa odiosa per noi è quando ci sponsorizzano un brand per soldi. Viva la genuinità! In questo modo (a differenza dell’advertising classico) il prodotto viene “suggerito” e non “imposto”, abbattendo, di fatto, una barriera di diffidenza tipica del consumatore indeciso.
Ancora dubbi? 😀
Lasciamo parlare i numeri!
Chiara Ferragni
Imitatissima, oltre 7 milioni di followers su Instagram, quasi 400 mila su Twitter, premio Blogger dell’anno 2015, un fatturato di 10 milioni di euro e 25 dipendenti. Imprenditrice e stilista, oggi, nasce come fashion blogger e fa successo come influencer. Con un investimento iniziale di 10 euro per l’indirizzo internet e 500 per la macchina fotografica, raccontava la sua vita presentandosi come la ragazza della porta accanto, ma senza lasciare mai indifferenti, coinvolgendo sempre l’opinione delle fashion-victims. Con spiccato senso imprenditoriale ha dato vita al “fenomeno Ferragni”. Solo il suo matrimonio, con 67 milioni di interazioni ai post inerenti, avrebbe creato un Media Impact Value di 36 milioni di dollari: un perspicace impegno social l’ha resa una macchina da seguaci e da soldi.
Anna è una modellista e laureata in Fashion Design all'Accademia della Moda a Napoli. Amante di tutto ciò che riguarda l'Hand Made e la manifattura italiana.
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